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All’inizio di questa esperienza/espertimento in giro per il mondo (per lo più in giro per l’Asia…) sono rimasto affascinato dalla scoperta delle diverse culture e tradizioni. Una curiosità innata che è probabilmente uno dei motivi per cui le persone di tutti i tempi diventano viaggiatori o esploratori.

Scoprire le differenze, vedere come le persone riescono a sopravvivere ogni giorno dall’altra parte del mondo, uscire con uomini e donne con background così diversi e ascoltare le loro storie di vita piene di dolori-gioie-speranze, mangiando i loro cibi, cercando di capire i loro punti di vista, osservando le loro esistenze nelle grandi città o nei piccoli villaggi sperduti: è stata ed è tuttora un’esperienza incredibile.

Ma più viaggio più ho iniziato a rendermi conto che culture, tradizioni, religioni, sistemi rappresentano solo orribili limiti per gli esseri umani. Quelle sono manipolazioni, semplici modi manipolativi per tenerci tutti comodamente conformati, seguendo automaticamente schemi… e quando seguiamo siamo completamente privati ​​della nostra vita, diventando solo burattini che obbediscono ad alcuni automatismi.

Reagiamo in base a ciò che la famiglia, gli amici, gli insegnanti, i cosiddetti “leader spirituali”, i governi, i cosiddetti “libri sacri”, le regole, le leggi, le mode, le tendenze, i media totalmente corrotti, i film, la pubblicità ci hanno insegnato, raccontato e mostrato. Questa non è libertà, è una reazione inconsapevole che non controlliamo, solo una risposta automatica a una nuova esperienza basata su una vecchia programmazione.

Il problema è che ci abbiamo creduto, non avevamo altra scelta perché siamo nati in questa situazione, dando via tutta la nostra energia al sistema, con il lavaggio del cervello fino al midollo, perché ci siamo fidati, solo perché ci siamo fidati…

Non è qualcosa che è iniziato oggi, non possiamo dire “ieri era meglio” perché questa è davvero vecchia merda, migliaia di anni di bugie che difendiamo disperatamente, che hanno tenuto totalmente le nostre anime intrappolate in schemi che non sono i nostri, che alimentano il nostro ego e le nostre esistenze plastiche consumistiche che si concentrano solo sul mondo superficiale e limitato che possiamo percepire in modo distorto, incanalando i nostri spiriti in prigioni di plastica, false esistenze illusorie che tutti chiamiamo “la mia vita”.

Il nostro passato ha preso la nostra energia e ci ha spinto e ci mantiene a un livello molto basso di esistenza basato solo sulla sopravvivenza.

Abbiamo la possibilità di diventare dei e dee che potrebbero creare un mondo e una civiltà meravigliosi, ma tutto questo ci è stato portato via da religioni, tradizioni, governi, culture, sistemi… creando un pianeta/società distopico dove difettosi, malfunzionanti e offuscati umani pensano solo a sopravvivere.

Non siamo nati italiani, tedeschi, americani, cinesi, nigeriani, brasiliani, taiwanesi … ma ci hanno fatto diventare così, sin dal primo giorno in cui siamo arrivati su questo pianeta, ci hanno fatto credere che siamo uno di loro e che dobbiamo essere orgogliosi di farne parte. Orgoglioso di cosa? E perché? Hai bisogno di qualcosa di esterno per definirti? Perché? Preferisco lottare per la libertà di essere me stesso piuttosto che essere un semplice prodotto di una cultura.

Liberarsi da schemi preconfezionati, trovare le proprie strade e le proprie risposte senza seguire nessuno o alcuna autorità esterna ci renderà come dei e dee pronti a vivere e creare una società sana e non solo schiavi delle nostre culture e tradizioni.


Luca Sartor

Esploratore indipendente, innamorato dei paesi e delle culture asiatiche. In viaggio da sempre, vivo da anni nel continente asiatico. Seguitemi su INSTAGRAM @lucadeluchis