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E la gente che incontro…hanno tutto nella loro testa.

Non importa da dove si provenga, alla fine quello che cambia è solo come culturalmente si reagisce alla situazione. Siamo tutti come immobilizzati nel sogno che qualcun altro ci ha trasmesso. Programmati, comformizzati a dei sistemi di pensiero che man mano pare si stiano unificando e appiattendo.

La preoccupazione è costante, la paura di rimanere soli, la paura del futuro, la paura di non avere soldi o mezzi di sostentamento, la paura di annoiarsi, la paura di non contare nulla, la paura di invecchiare e ammalarsi, la paura di non esistere. Tutto fondato, ma tutto fondato sulla paura. E’ questo l’unico modo di vivere su questo pianeta?

Ho notato troppo spesso che ci chiudiamo nelle nostre mentalità derivate da millenni di storia, cultura, religione e tradizione. Tutte cose che mi hanno sempre affascinato, che son sempre stato curioso di conoscere e scoprire fino al giorno in cui ho iniziato a chiedermi se non fosse solo una bolla che ci trattiene separati da quello che potrebbe essere la nostra vera percezione della vita e di quello che ci capita, al di fuori dei condizionamenti e delle preoccupazioni, se una vita del genere sia possibile.

Reagiamo con quello che l’ambiente dove siamo nati ci ha trasmesso, quindi reagiamo al nuovo con vecchi schemi stabiliti, dimenticandoci e non percependo quello che è la cosa stessa che sta accadendo, tutto è filtrato in una sorta di sballata percezione.

Questo è giusto e questo è sbagliato, in una cultura una cosa è morale ed in un’altra la stessa cosa non lo è più. E ce ne convinciamo, facendolo diventare la nostra realtà.

Troppo spesso ho sentito parlare persone che scambiano amore con necessità, amore con paura. I cuori sono ancora puri, ma le menti le abbiamo tutte perse, quasi del tutto, ossessionate nel seguire schemi imposti, ossessionate nel seguire un’autorità esterna e le sue regole.

Il nostro cervello produce pensieri ed immagini.

Tutte queste immagini non sono più sotto il nostro controllo da tempo.

Tutte queste immagini sono facilmente manipolabili e impiantabili dall’esterno…e lo sono state.

L’immaginazione sotto il nostro controllo è probabilmente la via d’uscita, ma siamo pigri.

Viviamo in un limbo artificialmente indotto.


Luca Sartor

Esploratore indipendente, innamorato dei paesi e delle culture asiatiche. In viaggio da sempre, vivo da anni nel continente asiatico. Seguitemi su INSTAGRAM @lucadeluchis