Non avevo idea dell’esistenza del Kimchi – 김치 fino a che non ho messo piede nella Corea del Sud e iniziato a mangiare il delizioso cibo locale.
Ogni volta che ti siedi a una tavola, sia che ti trovi in un ristorante o in una casa di qualche amico locale, pronto a mangiare una delle squisitezze della cucina coreana, come prima cosa ti vengono serviti una serie di piattini pieni di gustosi contorni chiamati Banchan – 반찬. Di sicuro ti troverai davanti a una bianca massa di verdure sepolte in un rossissimo condimento che spesso sprigiona un odore intenso: la più comune, adorata e immancabile fra le specialità del paese asiatico, il Kimchi – 김치!
Che cos’è il Kimchi – 김치?
Il Kimchi – 김치 è la più famosa delle specialità tradizionali locali coreane, fatta con verdura fermentata, immersa nel sale e condita con vari ingredienti, fra i quali non può mancare il peperoncino rosso in polvere che gli regala piccantezza e colore.
Altri ingredienti con i quali si lascia il Kimchi a fermentare per un periodo sono lo scalogno, lo zenzero, l’aglio e il Jeotgal – 젓갈 (frutti di mare salati).
La preparazione del Kimchi non richiede molto tempo ma il processo di fermentazione è più lungo, viene tradizionalmente messo nelle giare chiamate Onggi – 옹기per un periodo che va dai pochi giorni a qualche mese, in base al gusto più o meno intenso che si vuole ottenere. Oggi si utilizzano più che altro contenitori di plastica per accomodare la verdura che poi viene messa nei frigoriferi, alcuni dei quali sono appositamente fabbricati per il Kimchi.
E’ servito come contorno a ogni pasto in Corea, prevalentemente preparato con il cavolo ed è generalmente piccante. Il grado di piccantezza è variabile, il gusto è solitamente intenso e forse ci vogliono un paio di assaggi prima di poterlo apprezzare appieno. Si accompagna a tutto, dal riso alla carne, dal pesce alle zuppe e ai ravioli ma è anche buono mangiato da solo.
Il Kimchi è anche utilizzato come ingrediente per preparare altri piatti come i ravioli (Kimchi Mandu, 김치만두), le frittelle (Kimchi-buchimgae – 김치부침개), gli stufati (Kimchi-jjigae – 김치찌개) e svariate altre gustose ricette insaporite dalla gustosa verdura fermentata.
Un po’ di storia del Kimchi – 김치
In Corea si mangia il Kimchi da centinaia di anni, si parla addirittura della sua origine durante il periodo dei Tre regni di Corea (Goguryeo, Baekje e Silla) tra il I secolo a.C. e il VII secolo, dove la verdura e altri alimenti fermentati erano utilizzati soprattutto grazie alla durabilità del cibo che veniva preparato in inverno e conservato per tutto l’anno. La ricetta non prevedeva ancora l’utilizzo del peperoncino piccante, introdotto poi durante scambi commerciali con i portoghesi nel XVII secolo. Anche il cavolo è stato introdotto di recente nella preparazione, attorno al XIX secolo, periodo nel quale la versione del moderno Kimchi ha iniziato a prendere piede in tutta la penisola coreana.
Vari tipi di Kimchi – 김치
Di solito la verdura utilizzata è il cavolo (il più comune) e il ravanello bianco, ma ci sono moltissime altre varianti nella ricetta, con gusti differenti. Si può preparare il saporito contorno con cetrioli, melanzane, patate, foglie di perilla…un pò con tutto! I vari tipi di Kimchi sono categorizzati in base all’ingrediente principale e alla regione di provenienza.
Ci sono Kimchi bianchi, dove non viene utilizzato il peperoncino piccante, i Kimchi stagionati, tenuti più tempo a fermentare e quindi con gusto molto più intenso e i Kimchi freschi, meno forti.
Kimchi – 김치 Conclusioni:
Tutti possono apprezzare il Kimchi senza particolari problemi, il sapore può essere intenso se fermentato per più tempo. Tenete in considerazione il fattore piccantezza se non tollerate gusti troppo forti, anche se di solito non è devastante per il palato. Se mangiate nei ristoranti turistici solitamente sanno che chi non è del posto è meno incline al piccante e quindi il cibo servito è meno intenso rispetto a quello che mangerebbe un comune coreano!