Una mendicante tiene una creatura informe in braccio, la testa è gigantesca, pare morto ma respira, avrà sui 4 o 5 anni, probabilmente suo figlio.
Alle loro spalle una signora fa una foto col suo cellulare ad un tavolo di persone che stanno mangiando, bevendo e festeggiando sul ciglio della strada.
Attorno le luci dei neon, i suoni della strada, il fumo che sale dalle bancarelle dei venditori di tagliatelle e riso.
Ovunque motorini e backpackers che bevono quantità assurde di birra negli innumerevoli localini lungo le strade, dove ad un piccolo tavolo dei bambini sui 9 anni, alcuni con la cresta rossa o gialla, giocano a carte come se stessero festeggiando, imitando i genitori con le loro scommesse in denaro.
Due vecchine sugli 80 anni se la contano, sedute su due piccole sedie sul marciapiede in mezzo a tutto questo delirio, pare neanche se ne accorgano. Poco più in là due bambini cicciottelli che avranno 5 o 6 anni, vestiti uguali con camicie gialle, escono da una casa/negozio alzando le braccia in modo festoso, cantando, ridendo, ballando, saltellando, muovendosi allo stesso modo come fossero sincronizzati attraversano senza nemmeno dare un’occhiata la trafficata strada, giungendo dall’altra parte indenni.
Una signora mi vende una zuppa di tagliatelle, ha una certa età ma è molto graziosa. Ha la faccia di una sognatrice, sguardo che va a sbattere contro cose lontane. Sulla caviglia ha tatuato un uccellino, probabilmente la libertà che tutti sogniamo.
Il Tet (Tết Nguyên Đánè) è il capodanno che si festeggia in Vietnam e rappresenta la festività più importante e sentita dell’anno. Dura qualche giorno e si svolge in base al calendario lunare. Le famiglie vietnamite preparano dei cibi speciali per l’occasione e di solito fanno una pulizia approfondita della casa.