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Riew, un’artista da Seoul con i piedi ben piantati a terra.


Oggi sono in compagnia dell’amichevole Riew, un ragazzo quasi 30enne nato a Seoul “mio padre è un professore universitario, di solito qui in Corea del Sud ogni 7 anni chi insegna può prendersi un anno sabbatico e staccare dal lavoro quotidiano. Avevo circa 17 anni quando, un giorno, mi chiese…andiamo negli USA? Così assieme alla mia famiglia ci trasferimmo a vivere a Washington. Essere in un ambiente completamente nuovo e differente mi piacque molto da subito e pensai che fosse una buona idea rimanere un pò di più. I miei genitori tornarono a Seoul dopo un anno e io continuai la mia permanenza americana per altri 7. Successe tutto abbastanza spontaneamente, non avevo previsto questo tipo di esperienza.

Vivere negli Usa è stato davvero interessante, con i suoi alti e bassi. Essere in un paese differente, circondato da gente che proveniva da ogni dove mi ha insegnato molto: questo miscuglio di culture era per me come se stessi viaggiando in diversi paesi allo stesso tempo ma senza dovermi spostare, rimanendo in un posto unico. I miei amici e compagni di scuola provenivano da varie zone del mondo, con vissuti e stili di vita molto differenti fra di loro e dai miei, un periodo che ricordo come estremamente stimolante e prolifico. Ho sempre amato questo tipo di mix culturali.

Finii le scuole superiori a Washington e poi passai a un college in Ohio dove studiai arte per altri 4 anni. 

Vivevo in un piccolo paese dell’Ohio, non più in una grande città come Seoul, una delle più grandi megalopoli del mondo. Questa grande differenza ebbe anch’essa i suoi risvolti negativi e positivi: non c’era molto da fare, a volte la quotidianità era un pò noiosa, ma questo nuovo stile di vita mi ha portato a scoprire come riuscire ad apprezzare di più la pace e la rilassatezza che si possono trovare in posti simili, molto meno frenetici della mia città natale.

Ho avuto 2 anni per pensare e decidere cosa avrei studiato, ai tempi seguii dei corsi di arte ma non avrei mai immaginato che mi sarei laureato alla facoltà di arte, è qualcosa che è accaduto spontaneamente. Ero davvero attratto da quest’esperienza legata alla mia creatività. 

Mi interessava molto l’arte concettuale, mi affascinò da subito l’idea di poter esprimere i miei pensieri, quello che avevo nella mia mente, in modi differenti: questo fu il motivo per il quale scelsi questo tipo di percorso universitario.

L’arte concettuale mi ha inoltre permesso di imparare a pensare più profondamente: in questo campo tutto è legato alle idee, a come esprimerle creativamente e apprendere come realizzare quello che vuoi dire in differenti forme e tramite l’utilizzo di differenti medium.” Si deve scavare in profondità, cosa che fa sempre molto bene all’anima, a quanto vedo parlando con persone come Riew. 

“Ho creato opere come sculture, dipinti, fotografie e anche realizzato performances. Ho capito a un certo punto l’importanza del bilanciamento fra la tecnica e le idee, ossia come utilizzare i vari strumenti per condividere il concetto che avevo in mente. Quindi decisi di imparare di più per potere esprimermi in maniera sempre migliore e diretta.” Nell’arte come nella vita solo un’idea non basta, bisogna sapere come poterla realizzare e metterla in pratica, ma tutto parte da quello che abbiamo in mente e che vogliamo concepire. 

“Sono state esperienze interessanti: esprimermi realizzando qualcosa di nuovo, creandolo dal nulla, mi ha permesso di capire l’essenza stessa della creatività e del processo creativo, un’esperienza quasi spirituale che mi ha cambiato molto. Ha cambiato il modo in cui penso, mi ha permesso di crescere come persona. L’arte per me è la vita stessa, è espressione e comunicazione, un modo attraverso il quale vedi e vivi la tua vita, considero l’arte come uno stile di vita. L’amore e la passione sono fondamentali per quel che riguarda il vivere. Vivo come se ogni secondo fosse una nuova performance artistica, ogni secondo che messo uno assieme all’altro costruisce la mia vita, una cosa non necessariamente da dover mostrare agli altri con qualche opera particolare o facendo un’esibizione pubblica. L’arte non è solo in relazione alla creazione di un oggetto fisico.

Passai anche un intero semestre in Europa, studiando in un’università in Danimarca per un progetto scolastico di architettura. Una delle cose che ho realizzato durante questa esperienza è che la società coreana si è sviluppata probabilmente troppo velocemente, le cose qui cambiano davvero  molto in fretta, a volte può essere qualcosa di buono: tutto qui è piuttosto efficiente e funziona bene, siamo rapidi nel risolvere problemi. Ma credo che per certe cose serva tempo. Serve un equilibrio, si deve progredire a scalini, passo dopo passo. Ho visto che in Europa la cultura si è costruita a fasi. Tutto è più connesso e si è sviluppato nel tempo in un modo che possiamo ritenere più naturale. Ma quì in Corea del Sud è stato un boom! I cambiamenti sono repentini qui, negli ultimi anni e ancora oggigiorno. Ma di nuovo, può essere anche una caratteristica positiva. Pensa all’efficienza del delivery service qui!!” Ride, ricordando la miriade di scooter, furgonicni e gente in bicicletta che vanno in giro per le città della Corea del Sud consegnando ogni giorno puntualmente, velocemente e con estrema affidabilità pacchi di ogni genere.

“Una volta finita l’università tornai a Seoul, avevo circa 22 anni. Mi fece molto piacere essere di nuovo a casa, questa è una città divertente e davvero movimentata.

Qui iniziai il servizio militare, per quasi 2 anni. Esperienza che crea come un sentimento di distacco dalla vita di tutti i giorni, qualche problema collegato al nonnismo e la sensazione che si stia perdendo tempo, una cosa di solito comune a tutti. Ma nonostante tutto è stato un periodo della mia vita molto interessante che mi ha insegnato parecchio, mi sono divertito molto. Ero nel programma KATUSA (Korean Augmentation To the United States Army), i soldati coreani venivano inviati ad aiutare e lavorare assieme alle unità americane presenti nel mio paese: mi sentii come fossi ancora in America. Il mio ruolo era quello di magazziniere. 

Iniziai poi a lavorare in uno studio di architettura e progettazione d’interni per un altro paio di anni, poi decisi di smettere e licenziarmi prendendo una pausa e viaggiare per qualche mese.

Tornai poi qui in Corea del Sud e iniziai la mia nuova carriera nell’ambito del settore finanziario, prima in una compagnia di assicurazioni e dopo nel posto di lavoro attuale, sempre nel campo degli investimenti finanziari. Avevo bisogno di qualcosa di nuovo. È qualcosa di totalmente differente dall’essere un artista, ma è un nuovo modo di costruire la mia vita, un modo più realistico. La vedo comunque ancora in maniera creativa, come se stessi disegnando la mia vita e questa volta anche quella di altre persone, in quanto ricopro il ruolo di cosnigliere, sono consulente finanziario.

Il mio lavoro mi permette di parlare con molte persone, dalle vite più disparate, ascoltare le loro storie, le loro situazioni finanziarie, le loro vite e i loro problemi è una cosa davvero interessante. Sono cresciuto in una famiglia benestante, non ricca ma senza troppi problemi e anche le persone che ho sempre frequentato avevano bene o male lo stesso stile di vita. Ora ascolto, grazie al mio mestiere di consulente, tutte queste storie differenti dalla mia, ho visto che in questo mondo c’è molto di più di quello che pensavo. I soldi sono fondamentali in questa società. Prima, quando ero più giovane, non davo molta importanza al denaro, ora ho del tutto cambiato idea, anche grazie a questa esperienza lavorativa. Molti dei problemi che abbiamo nelle nostre società moderne sono legati alla mancanza di denaro. Per esempio viene da me gente che deve essere operata perché malata, ma purtroppo non hanno i soldi per questo tipo di intervento. 

Credo che i soldi siano qualcosa in relazione alla tua vita, in relazione alla felicità della gente in questo sistema attuale dove tutti viviamo.  Non serve avere troppo, ma comunque serve sempre un minimo per essere felici e coprire le spese necessarie.

Studio differenti cose in relazione al denaro, non possiamo separare i soldi dalla nostra vita, è un qualcosa ormai interconnesso con la nostra esistenza, ed è anche in relazione alla nostra libertà. ”  Il nostro è un mondo strano, i soldi oramai sono parte integrante della nostra esistenza, non possiamo farne a meno, sono legati alla nostra libertà ma allo stesso tempo ce la sottraggono, soprattutto se non siamo in grado di distaccarcene. Passiamo così tanto tempo a cercare di farli o a pensare a un modo per farli che quasi ci dimentichiamo di vivere la nostra vita.

“Voglio esplorare maggiormente il campo della finanza e imparare molto di più per quel che riguarda gli investimenti, spero di fare qualcosa di più grande in futuro, magari iniziare un mio business personale. Voglio inoltre viaggiare nel mondo, una volta che le condizioni lo permetteranno.

Penso molto alla libertà e come riuscire a guadagnarla.

Cerco sempre di mantenere la mia mente aperta, il più possibile, di essere sempre creativo. Credo sia importante per tutti poter imparare ad ascoltare di più gli altri, accettare nuove idee differenti e provenienti da altre persone ed essere capaci di ammettere di essersi sbagliati, anche se non è sempre facile.”



Luca Sartor

Esploratore indipendente, innamorato dei paesi e delle culture asiatiche. In viaggio da sempre, vivo da anni nel continente asiatico. Seguitemi su INSTAGRAM @lucadeluchis